Fastback | GP Australia 2003: Coulthard si impone in una gara emozionante

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Michael Schumacher


Il GP d’Australia è la gara inaugurale della stagione di F1. Quella del 2003 è una gara particolarmente significativa, poichè la prima dopo una serie di cambiamenti regolamentari approvati nel corso del 2002. Innanzitutto c’è da segnalare il cambiamento del sistema di punteggio: vengono attribuiti punti ai primi otto classificati, in luogo dei primi sei dell’anno precedente. 10 punti vanno al vincitore, 8 al secondo, 6 al terzo, poi 5 al quarto e così via. Viene profondamente rivisto anche il sistema di qualifica: al venerdì pomeriggio i piloti, che partiranno in base all’ordine di arrivo nel mondiale piloti 2002 per la prima gara e all’ordine d’arrivo della corsa precedente per gli altri gp, effettueranno un giro secco. Il tempo servirà per stabilire l’ordine in cui i piloti partiranno il sabato. Anche in qualifica i piloti avranno un solo tentativo per segnare il loro tempo, ma le vetture dovranno imbarcare il quantitativo di carburante necessario per affrontare la prima parte della gara.
Last but not least, viene introdotta la regola del parco chiuso. Dopo le qualifiche, non possono essere modificati gli assetti delle monoposto, nè tantomeno si può immettere o togliere benzina.
Nelle qualifiche di Melbourne le Ferrari dominano incontrastate, nonostante schierino la vettura 2002 aggiornata e non la F2003 GA. Michael Schumacher conquista la pole position, segnando un tempo di 1:27.173. Alle sue spalle c’è il compagno di squadra Barrichello. Terzo Montoya davanti a Frentzen (Sauber), Panis (Toyota) e Villeneuve (BAR-Honda). Indietro le McLaren, con Coulthard undicesimo e Raikkonen, autore di un errore nel giro di qualifica, quindicesimo, mentre gli italiani Trulli (Renault) e Fisichella (Jordan) fanno segnare rispettivamente il dodicesimo e tredicesimo crono. La Minardi, invece, non fa fare ai propri piloti il giro di qualifica per volontà del proprietario del team, Paul Stoddart. L’australiano vuole infatti consentire alla squadra di lavorare sull’assetto delle monoposto fino a pochi minuti prima dell corsa.

GARA – Poco prima del via smette di piovere, però il tracciato rimane umido. I team sono indecisi sul da farsi e non sanno con quali gomme partire. La Ferrari sceglie le intermedie, così come BAR, McLaren, Sauber e Toyota, mentre Williams, Renault e Jaguar optano per le gomme da asciutto.
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La partenza


Al termine del giro di riscaldamento Raikkonen torna ai box per cambiare strategia e passare alle gomme slick. Le luci si spengono e Schumacher mantiene la testa, davanti a Barrichello, il quale però è autore di uno jump start. Le due Ferrari fanno subito il vuoto, anche perchè Montoya fatica a mandare in temperatura le gomme da asciutto con la pista umida, tant’è che “One Pablo” viene passato da Heidfeld e incalzato dall’altra Sauber di Frentzen. Nelle retrovie intanto è autore di una grande rimonta Justin Wilson con la Minardi, che risale addirittura in nona posizione. Alla fine del secondo giro Montoya si riprende la terza posizione, ma ha già un distacco di 11 secondi da Schumacher. Nello stesso passaggio torna ai box Coulthard per mettere le slick. La pista inizia ad asciugarsi: Montoya registra settori record e recupera secondi alle Ferrari, mentre Alonso e Trulli passano le Sauber e guadagnano la quarta e quinta posizione.
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L’incidente di Barrichello


Al sesto giro viene penalizzato Barrichello per partenza anticipata, ma il brasiliano non fa in tempo a scontare il drive through perchè sbatte contro il muro della curva dello Stadio ed è costretto al ritiro. Al giro successivo, sempre nello stesso punto, va a muro l’irlandese Ralph Firman (Jordan), lasciando detriti un po’ ovunque. Schumacher è costretto a tornare ai box per mettere le gomme da asciutto, ma il pit stop è lento per un problema di fissaggio sulla posteriore sinistra. Il ferrarista torna in pista dietro a Fisichella. Pochi secondi dopo Da Matta si insabbia alla curva 3: la direzione corsa è costretta a mandare in pista la Safety Car per recuperare la sua Toyota e per ripulire il tracciato dai detriti lasciati da Firman e Barrichello. Approfittano della pace car piloti come Frentzen e Wilson, che erano ancora su gomme intermedie.
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Il ritiro di Webber


La corsa è ora comandata da Montoya, davanti ad Alonso, Trulli, Ralf Schumacher, Webber, Raikkonen, Michael Schumacher e Coulthard. Prima del rientro della Safety Car anche Alonso, che era molto leggero, va ai box per fare un rabbocco di carburante. Alla ripartenza Montoya mantiene saldamente la leadership, mentre Raikkonen e Schumacher riescono a passare agilmente la Jaguar di Webber. Montoya semina subito gli avversari, ma la sua fuga viene stoppata al sedicesimo giro. Sulla Jaguar di Webber si rompe la sospensione posteriore destra: Webber deve parcheggiare la macchina a bordo pista, e si entra di nuovo in regime di Safety Car. Prima della safety car vanno a rifornire Montoya, Trulli e Ralf Schumacher: il pit stop del tedesco è lentissimo e Ralf si fa prendere dalla rabbia e va in testacoda subito dopo l’uscita dai box. Rientra anche Wilson: sulla sua Minardi c’è una perdita d’acqua al radiatore.
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Raikkonen contro Schumacher


La gara riprende al ventunesimo giro, con Raikkonen in testa, seguito da Schumacher, Coulthard, Villeneuve, Button e Panis, che però viene subito superato da Montoya. Dietro brivido per Ralf Schumacher, che rischia di essere preso dalla Sauber di Heidfeld, che non riusciva a sterzare a causa di un cedimento tecnico sulla sua vettura. Schumacher è più veloce di Raikkonen, ma il finlandese della McLaren non dà possibilità al ferrarista di tentare un attacco convincente. Intanto alla BAR-Honda buttano alle ortiche un piazzamento a punti: Villeneuve e Button rientrano contemporaneamente ai box. La sosta del canadese è lunghissima, e Button perde un sacco di tempo aspettando la ripartenza del compagno di marca. Al giro 29 rientra Schumacher per il secondo rifornimento: tutto procede bene stavolta, e torna in pista in sesta piazza. Davanti Raikkonen spinge al massimo e fa segnare il giro più veloce. Al giro 32 Coulthard effettua l’ultima sosta e il passaggio successivo è la volta di Raikkonen, che riesce a tornare in pista secondo, davanti a Frentzen e Schumacher e dietro al solo Montoya. Frentzen va ai box, e lascia campo libero a Schumacher per attaccare Raikkonen. Schumacher si affianca a Raikkonen sul rettifilo principale: i due sono ruota a ruota, ma Iceman non molla e tiene dietro il tedesco. Ma ecco il colpo di scena: la direzione corsa infligge un drive through a Raikkonen per aver superato il limite di velocità in corsia box. Il pilota della McLaren sconta la penalizzazione e torna in pista alle spalle delle due Renault.
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Il testacoda di Montoya


Montoya rientra ai box per il suo secondo e ultimo pit stop: il colombiano si ritrova secondo. Schumacher è in testa e ha un ritmo insostenibile, ma spinge troppo e finisce oltre il cordolo della chicane Hill, danneggiando i deviatori di flusso. Quello sinistro si stacca subito, mentre il destro si incastra sul lato della monoposto. I commissari sono costretti a sventolare la bandiera nera con un punto arancione al pilota della Ferrari: Schumacher deve rientrare ai box per togliere il pezzo danneggiato. Il ferrarista, dopo la sosta extra, è quarto, dietro a Montoya, Coulthard e Raikkonen. Montoya ha un vantaggio di sicurezza su Coulthard, ma al quarantottesimo giro perde il controllo della vettura alla prima curva e si gira. Coulthard ringrazia e si porta al comando. Montoya riparte ed è secondo, ma ha le gomme ‘blisterate’ e non può ridurre il margine che lo separa da Coulthard; anzi, deve cercare di resistere a Raikkonen e Schumacher. Gli ultimi giri scorrono tranquilli e Coulthard si aggiudica il GP d’Australia per la seconda volta in carriera. Alle sue spalle arrivano Montoya, Raikkonen e Schumacher, racchiusi in otto decimi. Chiudono la zona punti un ottimo Jarno Trulli, Frentzen, Alonso e Ralf Schumacher.
La McLaren torna al successo dopo il GP di Monaco 2002, e lo fa senza disporre della vettura 2003, dato che in Australia ha corso la MP4/17D, cioè una versione profondamente rivista della non azzeccatissima monoposto dell’anno precedente.
Coulthard e la McLaren festeggiano, mentre Schumacher resta giù dal podio dopo tre successi consecutivi all’Albert Park.

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