Young Driver of the Week #21 – Formula 2 is back!

Benvenuti in un nuovo appuntamento con il Young Driver of the Week, il nostro appuntamento settimanale fisso sul panorama delle categorie propedeutiche che ogni settimana si disputano in tutto il mondo.

Nel weekend appena trascorso non c’è stata molta azione, visto che molti campionati trattati qui sono conclusi, ma dopo due mesi di pausa c’è stato il ritorno della Formula 2, che mai come quest’anno ha un seguito altissimo, anche da parte di chi sa a malapena che una macchina ha quattro ruote (so di aver già usato questa “battuta”, ma andava bene anche in questo caso).

Il primo dei due round in Bahrain ha visto molto intrattenimento, due gare interessanti da seguire e molti piloti capaci di salire alla ribalta, provocando in me un’enorme indecisione su chi mettere come uomo copertina. Per non scontentare nessuno, in questo appuntamento faremo un bel rewind dell’intero weekend di Formula 2. Formula 2 is back!

Le qualifiche del venerdì hanno visto Callum Ilott ottenere la sua quinta pole position stagionale, diventando il pilota che terminerà la stagione con più pole position di tutti con un round da disputare. Il pilota della UNI-Virtuosi ha ottenuto la miglior prestazione con il tempo di 1:41.479 realizzato al primo tentativo lanciato. Un tempo impressionante che a fine sessione vede l’inglese precedere di ben quattro decimi Felipe Drugovich in seconda posizione, mentre Dan Ticktum e Marcus Armstrong in terza e quarta posizione hanno pagato un ritardo di quasi sei decimi. Qualifiche complicate per gli altri principali protagonisti del campionato: Nikita Mazepin ha ottenuto il settimo tempo, Christian Lundgaard è nono davanti al leader Mick Schumacher, mentre Yuki Tsunoda è stato costretto ad abbandonare le qualifiche a inizio turno per un problema tecnico sulla sua Carlin, e relegato così all’ultima posizione in griglia per la Feature Race.

La Feature Race del sabato ha un solo padrone: Felipe Drugovich. Il pilota brasiliano scatta benissimo dalla seconda posizione e alla prima curva passa Ilott per la testa della gara, mentre alle loro spalle Mick Schumacher si rende autore di un altro incredibile primo giro, che dal 10° posto lo ha visto risalire fino alla quarta posizione, nonostante un contatto con Guanyu Zhou in cui è riuscito ad evitare una foratura, mentre il pilota cinese ha avuto la peggio danneggiando l’ala anteriore. Nessuno è riuscito a contrastare Drugovich; nemmeno un bloccaggio dopo il pit-stop per passare alle gomme dure lo ha fermato, nonostante Ilott abbia colto l’occasione per superarlo. Al 20° giro Drugovich torna davanti all’inglese e va a involarsi verso la sua terza vittoria stagionale con quasi 15 secondi di vantaggio sullo stesso Ilott.

© fiaformula2.com

Nelle retrovie, Schumacher e Tsunoda mettevano in atto la strategia inversa: dopo esser partiti con le gomme più dure, i due hanno svolto il loro pit-stop intorno tra il 19° e 20° giro per passare alle gomme di mescola più morbida, con le quali hanno beneficiato di maggior prestazione sul finale. Una volta tornati in pista, Schumacher è riuscito a rimontare fino al quarto posto, attaccando Jehan Daruvala per il gradino più basso del podio, scontrandosi però contro l’ottima difesa del pilota indiano che con questo terzo posto ha conquistato il suo primo podio in Formula 2. Yuki Tsunoda è stato autore di una rimonta fenomenale negli ultimi giri con numerosi sorpassi, riuscendo ad agguantare la sesta posizione dopo essere scattato dal fondo dello schieramento. Tsunoda ha chiuso alle spalle di Nikita Mazepin, quinto e combattivo come sempre, mentre Robert Shwartzman ha chiuso ottavo: la sua strategia dell’anticipare il pit-stop di qualche giro rispetto agli altri non ha pagato sul finale, dove ha perso diverse posizioni. Gara da dimenticare per Christian Lundgaard, crollato sul finale fino alla 19° posizione alle spalle del rookie Theo Pourchaire.

Anche la Sprint Race della domenica ha avuto un padrone unico: Robert Shwartzman ha dominato la corsa, approfittando come meglio non avrebbe potuto della pole position guadagnata con l’inversione della griglia dopo i risultati del sabato, comandando la gara dal primo all’ultimo giro per la sua quarta vittoria stagionale. Alle sue spalle è successo di tutto. Al via Yuki Tsunoda ha la meglio di Marcus Armstrong, ma i due vengono a contatto e il giapponese rimedia una foratura che lo costringe al pit stop al termine del primo giro.

Schumacher e Mazepin accendono la bagarre sin dai primi giri, con i due futuri piloti Haas che si scambiano più volte la quarta posizione al quarto giro: Schumacher resiste anche con aggressività, ma Mazepin ne ha di più e ha la meglio, andando poi a superare Daruvala al giro seguente per la terza posizione. Il vero colpo di scena arriva all’ottavo giro: Callum Ilott sbaglia completamente la frenata in curva 10, va lungo e tampona Daruvala che, incolpevole, finisce in testacoda mentre percorreva la curva ed è costretto al ritiro! Nel mezzo, Schumacher evita di essere coinvolto nell’incidente, mentre Ilott prima torna ai box per sostituire l’ala anteriore, poi viene penalizzato con un Drive Through: gara finita e pesante 0 sul suo campionato.

Alla ripartenza Mazepin passa in seconda posizione, mentre salgono in cattedra i due piloti della Charouz Racing System: Pedro Piquet riesce a rimontare fino alla terza posizione, mentre dalle retrovie Louis Deletraz beneficia del pit-stop fatto in regime di Safety Car dopo il ritiro di Theo Pourchaire, e a suon di sorpassi riesce a rimontare fino alla quarta posizione. Al penultimo giro però Piquet viene tradito da un problema tecnico sulla sua vettura ed è costretto a ritirarsi, rimandando così l’appuntamento con il suo primo podio in Formula 2 con il terzo posto che va proprio al suo compagno di squadra Deletraz.

© fiaformula2.com

Davanti non c’è storia: Shwartzman vince davanti a Mazepin, con un ottimo Deletraz capace di rimontare fino al terzo posto dopo il pit-stop in regime di Safety Car: se la neutralizzazione fosse durata più di un giro il pilota svizzero si sarebbe potuto ricongiungere al gruppo e ripartire insieme ai suoi avversari, invece che con quasi un minuto di distacco. Considerando il fatto che ha tagliato il traguardo a 6.4 secondi dal vincitore, non è impossibile immaginare che Deletraz poteva puntare alla vittoria in una situazione migliore durante la ripartenza.

Mick Schumacher ha chiuso la Sprint Race in settima posizione, guadagnando solo due punti su un Ilott che si è messo completamente fuori gioco in questa gara. Un risultato che però sorride alla classifica, con Schumacher che ora comanda il campionato con 205 punti contro i 191 punti di Ilott, staccato di 14 lunghezze. Con solo 48 punti rimasti da assegnare nell’ultimo round che si disputerà sul circuito Outer di Sakhir, la matematica vece ancora in gioco anche Mazepin, a 162 punti, Shwartzman a 159 e Tsunoda a 157 punti. Chi sarà il nuovo Campione della Formula 2?

Immagine in evidenza: © fiaformula2.com

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Autore

Daniele Botticelli
Laureato in Scienze della comunicazione all'Università degli studi RomaTre e appassionato di motorsport sin dall'alba dei miei tempi.

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