The Rulebook | Ep. 2: Penalità in Formula 1

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Il libro delle regole è di difficile comprensione? Faremo analisi e spiegazione
The Rulebook: regole motoristiche di facile interpretazione

Nel corso di una gara qualsiasi pilota riceva una penalità sarà decisamente poco contento, specialmente se viene considerata ingiusta (come nella maggioranza dei casi). Ma quali sono le penalità comminabili? E perché spesso ci sono penalità diverse per incidenti visivamente simili? Andiamo a vedere nel dettaglio.

Tipi di penalità

Nel mondo della Formula 1, ci sono nove penalità che sono comminabili dagli Steward nei confronti dei piloti. Una di queste è una multa, che non ha effetti sul campionato ma solo sul livello economico di piloti o squadre.

Per quanto concerne gli effetti su gara o campionato, invece, questa è la lista di penalità:

  • Cinque secondi di penalità
  • Dieci secondi di penalità
  • Drive-through penalty
  • Stop-and-go di dieci secondi
  • Penalità di tempo
  • Reprimenda
  • Posizioni in griglia
  • Squalifica dall’evento
  • Sospensione per l’evento successivo

Penalità di tempo

Le penalità di tempo sono le più classiche e note. Quelle più utilizzate sono cinque e dieci secondi, da scontare al pit stop successivo se dovesse essere effettuato. In caso contrario, i cinque o dieci secondi verranno aggiunti al tempo totale a fine gara. Un esempio molto recente sono i cinque secondi comminati ad Alex Albon per il contatto con Daniil Kvyat al GP dell’Eifel (sebbene non siano stati scontati perché il pilota anglo-thailandese è stato costretto al ritiro).

Le penalità di tempo sono significative in particolar modo nei giri finali di una gara e, in alcuni casi, possono anche arrivare a determinare il podio di una gara. Basti pensare alla prima gara in Austria, quando a Lewis Hamilton erano stati comminati 5 secondi per il contatto con Alex Albon e, grazie ad una rimonta mostruosa, Lando Norris aveva colmato il distacco per ottenere il terzo posto sul podio.

Per gli steward è comunque possibile dare una penalità di tempo diversa dai cinque o dieci secondi, in base alla gravità della situazione, ma raramente si verificano casi del genere.

Drive-through e stop-and-go

Ci sono poi penalità più gravi che vanno a compromettere di più la gara. Queste sono il drive-through e lo stop-and-go, normalmente dato di dieci secondi. In questi casi il pilota deve (entro tre giri da quando la penalità è stata comminata) passare in pit-lane a velocità limitata (60 o 80 km/h a seconda dei casi) e, nel caso dello stop-and-go, fermarsi nella propria piazzola per il tempo indicato. Questo tipo di penalità viene comminato in casi molto gravi di violazione del regolamento. Se vengono comminate negli ultimi tre giri o dopo la fine della gara, vengono convertite rispettivamente in 20 e 30 secondi di penalità da aggiungere al tempo di gara.

Penalità per Lewis Hamilton al GP d'Italia 2020.
Lewis Hamilton during the Italian GP at Autodromo Nazionale Monza. © Formula1.com

Un esempio molto recente è la penalità comminata ad Antonio Giovinazzi e Lewis Hamilton durante il GP d’Italia per essere passati ai box con la pit-lane chiusa. In tal caso, gli steward hanno semplicemente comminato la penalità richiesta dal regolamento all’articolo 28.14:

“Sotto circostanze eccezionali il direttore di gara può richiedere la chiusura dell’ingresso della pit lane per motivazioni di sicurezza. In tal caso i piloti possono entrare in pit lane solo per essenziali ed evidenti riparazioni da eseguire sulla vettura. Una penalità secondo l’Articolo 38.3(d) [ovvero uno stop-and-go di 10 secondi, ndr] verrà comminata ad ogni pilota che, secondo l’opinione dei commissari, sarà entrato in pit lane per ogni altra ragione mentre la stessa era chiusa”.

Art. 28.14, Regolamento Sportivo, Formula 1

Alcune penalità sono ovviamente sotto la libera scelta ed il libero giudizio dei commissari, mentre altre sono stabilite precedentemente e non sono quindi modificabili ma vanno semplicemente applicate.

Reprimende

Un capitolo a parte è quello delle reprimende. Una reprimenda non è altro che un richiamo al pilota per una azione non corretta, ma al tempo stesso non così grave da richiedere una penalità di tempo o più grave. Secondo l’articolo 18.2 del regolamento sportivo, “Qualsiasi pilota che avrà tre reprimende nella stessa stagione del Campionato riceverà, dopo la terza reprimenda, una penalizzazione di 10 posizioni in griglia per l’evento in corso. Se la terza reprimenda viene comminata a seguito di un incidente in gara, la penalità sarà applicata all’evento successivo nel quale il pilota prenderà parte. La penalizzazione sarà applicata solo se due delle tre reprimende sono per una violazione durante la guida”.

L’esempio più recente risale all’anno scorso, con Valtteri Bottas che ebbe un contatto ravvicinato con Romain Grosjean. Essendo un errore di valutazione da parte di Bottas (il quale si assunse la piena responsabilità dell’errore) ed essendo soprattutto nel corso delle prove libere, i commissari diedero una reprimenda e la faccenda finì lì.

Squalifica

La squalifica dall’evento è cosa molto rara, e di norma accade per una violazione estrema del regolamento. In gara, la squalifica più recente è avvenuta nel GP del Canada 2007, quando Felipe Massa e Giancarlo Fisichella uscirono dalla pit lane con il semaforo rosso (in quanto, all’epoca, la pit lane era chiusa fino a quando il gruppo non era compattato dietro la Safety Car e come tale non si poteva uscire se non dopo il passaggio della Safety Car. Tale regola fu abbandonata dal 2009 in poi).

La squalifica può anche essere comminata dopo la fine della gara, e l’esempio più recente è il GP del Giappone 2019, quando entrambe le Renault di Nico Hülkenberg e Daniel Ricciardo furono squalificate a causa di una impostazione del bilanciamento freno (brake bias) automatica e non manuale del pilota.

Differenze tra penalità

Elencate le penalità, la domanda più ovvia che viene in mente è: “Ma perché per incidenti simili le penalità sono diverse o, in alcuni casi, non vengono nemmeno comminate?“.

Ogni incidente, per quanto simile, ha elementi che lo rendono diverso dagli altri. La decisione dei commissari deve essere principalmente legata alla situazione in esame e, seppur si possa prendere spunto da decisioni passate simili, le scelte poi sono fatte sul momento.

Hamilton v. Leclerc – prove di partenza

Uno degli esempi più contestati nell’ultimo periodo è, ad esempio, la differenza di penalità tra Lewis Hamilton e Charles Leclerc quando entrambi hanno fatto una prova di partenza fuori dalla piazzola assegnata in uscita dalla pit lane.

Come si evince dal video, Hamilton ha percorso l’intera pit lane per poi fermarsi alla fine di essa e fare una prova di partenza. Così facendo ha però violato l’articolo 36.1 del regolamento sportivo, che recita:

“40 minuti prima della partenza del giro di formazione l’uscita della pit lane verrà aperta e tutte le vetture, comprese quelle che partiranno dai box, potranno uscire per completare un reconnaissance lap [testualmente “giro di riconoscimento”, è il giro o i giri che i piloti eseguono prima di schierarsi in griglia, ndr]. […] Tutti i piloti che procedono verso l’uscita della pit lane devono farlo con acceleratore costante e velocità costante. […]”.

Art. 36.1, Regolamento Sportivo, Formula 1

Hamilton, fermandosi alla fine della corsia di uscita dalla pit lane, ha così violato il regolamento e, avendolo fatto due volte, la penalità è stata di cinque secondi per due volte.

A differenza di Hamilton, Charles Leclerc in Belgio non ricevette alcuna penalità per la stessa infrazione. Lì, però, la violazione è stata di pochi metri e soprattutto fuori dalla corsia di accelerazione.

Nella zona a sinistra (segnata in nero) si possono effettuare le prove di partenza. Nella zona a destra (segnata in rosso) si può solo passare essendo la corsia di uscita dalla pit lane.

Leclerc, infatti, ha sì effettuato una prova di partenza fuori dalla zona designata, ma era fuori dalla corsia di uscita dalla pit lane e, soprattutto, era di pochi metri più avanti (grossomodo dove si trova la posizione in giallo per terra), pertanto non ha creato problema agli altri piloti ed era ufficialmente fuori dalla pista.

Räikkönen v. Albon – contatto (Eifel GP)

Un altro chiaro esempio di differenza di penalità si trova nell’ultimo GP disputato ad oggi, ovvero il GP dell’Eifel. In quel caso, a Kimi Räikkönen sono stati comminati 10 secondi di penalità per il suo contatto con George Russell, mentre ad Alexander Albon ne sono stati comminati solo 5. Vediamo perché.

Nel suo contatto, Räikkönen ha causato il ritiro del pilota della Williams per via del danno enorme subìto. Albon, al contrario, ha solo creato un danno al pilota della AlphaTauri, pertanto i due incidenti hanno avuto una penalità diversa per la gravità delle conseguenze, con Räikkönen che ha avuto cinque secondi in più del pilota anglo-thailandese.

Quindi ogni incidente potrebbe avere una penalità diversa? Oggettivamente la risposta è sì. Incidenti simili hanno penalità simili, ma come precedentemente detto ci sono molti fattori da tenere in considerazione. Non è “predilezione dei commissari verso un determinato pilota”, quanto piuttosto un metro di valutazione diverso per via delle circostanze.

Immagine in evidenza: © TheLastCorner.it

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Autore

Fabio Seghetta
Studente di Informatica presso l'Università degli Studi di Perugia. Seguo tutto ciò che abbia un motore e delle ruote. Seguo la Formula 1 e la MotoGP da quando ero piccolo, IndyCar e Formula E dal 2014, più NASCAR, WEC, W Series, e tanto altro. Ho partecipato alla Formula SAE con il team della mia università, vincendo nel 2016 il cost report.

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