Fastback | GP Argentina 2014: "el conquistador" Marquez fa tre su tre. Pedrosa e Lorenzo a podio

Dominio senza storia del Cabroncito, che conquista la terza vittoria consecutiva in stagione. Pedrosa e Lorenzo precedono Valentino Rossi

Il circus della MotoGP fa tappa a Termas de Rio Hondo, sede del Gran Premio d’Argentina, terzo appuntamento del Mondiale 2014. La gara argentina, latitante dal calendario dal 1999, quando il luogo adibito era l’Autódromo Oscar Alfredo Gálvez a Buenos Aires, ritorna in pompa magna su un circuito di nuova costruzione. L’Autodromo di Termas de Rio Hondo, infatti, costruito nel 2007, ed usato principalmente per gare automobilistiche minori, ottiene la concessione per ospitare il Campionato mondiale di motociclismo nel 2013, posticipata poi al 2014 per diatribe tra Repsol e il governo argentino.
Marc Marquez arriva in Sud-America da leader della classifica piloti, forte dei due successi ottenuti in Qatar e in Texas. Jorge Lorenzo, invece, ha il compito di scrollarsi di dosso l’imbarazzante falsa partenza di Austin, costatagli un drive through e la compromissione della gara. Valentino Rossi e Dani Pedrosa, entrambi autori di un secondo posto a testa, vedono nella gara argentina la possibilità di centrare un altro piazzamento a podio.
DAL VENERDI’ AL SABATO – Dopo un venerdì in cui l’entusiasmo argentino collide con le critiche mosse all’asfalto, sporco – dato lo scarso utilizzo – ricco di bump e insidioso, la qualifica conferma il grandissimo feeling tra Honda, e in particolare Marquez, e il circuito argentino. Il cabroncito, infatti, in Q2 fa registrare un mostruoso 1.37:683, infliggendo distacchi imbarazzanti ai suoi avversari e candidandosi come principale indiziato per la vittoria di domenica. Un abisso di decimi dopo ecco Jorge Lorenzo, primo degli “umani” a sette decimi e mezzo. Completa la prima fila il team-mate di Marquez, Dani Pedrosa, a quasi un secondo. Sorprende, ancora una volta in positivo Aleix Espargaro, quarto con la Yamaha Open del Team Forward, davanti ad Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, ad un secondo e due dalla vetta. Seguono Smith, Iannone, Bradl, Bautista, Pol Espargaro e Hayden.
LA GARA – Pronti, via, e Lorenzo guadagna immediatamente la prima posizione grazie ad uno stacco fulmineo. Seguono Iannone, Marquez e Rossi, scattato molto bene dalla seconda fila. Primo giro molto confusionario, date gli ampi raggi delle curve che consentono di percorrere diverse traiettorie. Alla fine del primo giro Lorenzo, dopo essere scivolato in terza posizione, riconquista la vetta grazie ad un doppio sorpasso operato nei confronti di Rossi, secondo, e Pedrosa, ora terzo. Cade nel frattempo Aleix Espargaro, gettando alle ortiche la fantastica prestazione del sabato. Valzer incontrollato di sorpassi, così, al giro 3, la situazione è questa: Lorenzo, Iannone, Rossi, Marquez, Bradl, Dovizioso, con Pedrosa scivolato clamorosamente indietro.

© Monster Energy Yamaha MotoGP / Official Facebook Page


Al giro 4 Rossi tenta un attacco in curva 5 su Iannone, andando però largo e perdendo la posizione sia dal pilota di Vasto che da Marquez, in rimonta furiosa. Valentino sembra soffrire la pista argentina, ed è così che un giro più tardi, sempre in curva 5, viene portato largo da Bradl, finendo addirittura in settima piazza, alle spalle di Pedrosa e Dovizioso. Nel frattempo Marquez si sbarazza di Iannone, lanciandosi a caccia di Lorenzo. Rossi cerca di ricostruire pezzo per pezzo la sua gara, andando a scavalcare Dovizioso. Al giro 7 due lotte infervorano il pubblico: Lorenzo-Marquez e Iannone-Pedrosa, col pilota di Vasto chiamato a difendere col coltello tra i denti la terza posizione. Pedrosa tenta l’attacco sull’italiano, ma viene poi risuperato. Questa bagarre consente a Rossi di recuperare sul gruppo per il podio.

© Monster Energy Yamaha MotoGP / Official Facebook Page


Al nono giro ecco l’attacco decisivo di Pedrosa, alla famigerata curva 5. Iannone però perde anche la posizione nei confronti di Bradl, lesto ad occupare lo spazio vuoto lasciato dall’italiano dopo il sorpasso. Continua nel frattempo la fase di studio di Marquez, a pochi decimi da Lorenzo ma in pieno controllo della situazione: l’attacco sembra essere imminente. Dopo aver sopavanzato Iannone, in curva 2 Rossi risponde a Bradl, sorpassandolo in maniera decisa e “vendicandosi” dell’onta del sorpasso di pochi giri prima. Il pesarese è ora a caccia di Pedrosa. Davanti la situazione non muta, con Lorenzo nel ruolo della lepre già cotta e cucinata, e Marquez nel ruolo del polliere.

© Gold & Goose / Red Bull Content Pool


Giro 16, turning point della gara: Marquez sferra l’attacco a Lorenzo, adoperando un sorpasso deciso e risolutivo in curva 5, negando ogni tentativo di risposta al maiorchino, e allungando in maniera definitiva, facendo segnare tra l’altro il giro record della gara in 1.39:344. Lorenzo, per non prendersi ulteriori rischi, rallenta il ritmo, favorendo però così il ritorno di Pedrosa che, nell’arco di qualche giro, si porta alla ruota della Yamaha #99. Al giro 24 botta e risposta ripetuto tra Pedrosa e Lorenzo, con il pilota di Sabadell che tenta l’attacco in curva 1, andando largo, ritornando terzo, per poi trovare finalmente il bandolo della matassa all’ultima curva, ottenendo definitivamente la seconda posizione. Sotto la bandiera a scacchi è Marc Marquez a trionfare, davanti a Pedrosa e Lorenzo che completano il podio. Chiude quarto Rossi, davanti a Bradl, Iannone, Smith, Pol Espargaro, Dovizioso e Aoyama a completare la top 10. Marquez continua a presidiare la testa del mondiale a quota 75 punti, davanti a Pedrosa a 56 e Rossi a 41. Risale la china Lorenzo, ora settimo a quota 22.

CLASSIFICA GP ARGENTINA 2014

Immagine in evidenza: © hondaracingcorporation.com

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Autore

Francesco Carbonara
Francesco Carbonara, 20 anni, diplomato al liceo scientifico, studio Economia e Commercio a Bari. Benché amante dello sport in senso trasversale, il mio cuore è riservato solo a MotoGP, Calcio e F1. Le 2 ruote meglio vederle, le 4 meglio guidarle. Il mio fine? Trasmettervi, con limpidezza ed eleganza, la mia passione per il motorsport.

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