IMSA | 12H Sebring 2021: JDC Miller recupera due giri e vince

IMSA | 12H Sebring 2021: JDC Miller recupera due giri e vince

Chiusa la 12^ ed ultima ora di gara a Sebring JDC Miller Motorsports ha l'onore di entrare in Victory Lane. In LMP2 vittoria di PR1/Mathiasen, in LMP3 festeggia CORE Autosport, in GTLM e GTD dominio Porsche

Le ultime quattro ore della 69^ edizione della 12 Ore di Sebring sono state memorabili ed il finale si è rivelato all’altezza del nome di una della endurance più importanti nella storia dell’automobilismo. Dopo 12 ore di gara la spunta JDC Miller Motorsport con la Cadillac #5 portata in pista da Sébastien Bourdais, Tristain Vautier e Loïc Duval. Un successo speciale, non solo perché ottenuto nell’iconica Sebring, bensì perché arrivato in una gara che non sembrava promettere nulla di buono per la DPi #5, colpita nella prima ora da Jimmie Johnson e nella nona da Felipe Nasr. Due giri di ritardo recuperati grazie alle Full Course Yellow e ad un ritmo competitivo quanto basta per tenersi alle spalle le altre DPi.

2^ posizione per Mazda Team Joest, anch’essa squadra inizialmente lontana dalle parte alte della classifica. L’equipaggio formato da Jonathan Bomarito, Oliver Jarvis e Harry Tincknell ha provato in ogni modo a superare la Cadillac JDC Miller #5 nel finale di gara, ma nell’ultimo passaggio la priorità si è spostata sul difendere il secondo posto dagli attacchi lanciati da Kamui Kobayashi sulla ALLY Cadillac #48. Proprio quest’ultima vettura ha chiuso al 3° posto, ma questa non sarà la posizione definitiva: la squadra gestita da Action Express Racing ha sbagliato i calcoli circa l’orario limite di guida da rispettare in 6 ore continuative. Secondo il regolamento IMSA un singolo pilota non può correre per più di 4 ore in un totale di 6, limite superato per 50″ da Simon Pagenaud (04:00.50″). Ciò significa che ALLY Cadillac passa dal 3° al 6° ed ultimo posto nella classifica DPi.

Eredita l’ultimo gradino del podio Meyer Shank Racing w/Curb Agajanian, al primo piazzamento tra i primi tre nella propria avventura in DPi. L’equipaggio #60 composto da Dane Cameron, Juan Pablo Montoya e Olivier Pla precede l’Acura #10 Wayne Taylor Racing, rallentata da un drive through (irregolarità rifornimento) e da un contatto con la Lexus GTD #14 in curva 7. La squadra vincitrice a Daytona non ha mostrato la consistenza giusta nel finale di gara, quando Wayne Taylor ha affidato ad Alexander Rossi le speranze di raggiungere almeno il podio.

Frustrante 6° posto per Chip Ganassi Racing, così come a Daytona la formazione più veloce in pista. Tutto sembrava procedere regolarmente per Scott Dixon, in testa fino ad un’ora e dieci minuti dalla bandiera a scacchi. La gara di Dixon, van der Zande e Magnussen però finisce proprio in quell’istante, quando il neozelandese rimane vittima di un’incomprensione con la BMW M8 GTE #25. Dixon passa all’esterno dell’ultima curva la vettura GTLM, ma dovendo rientrare ai box è costretto a virare rapidamente verso destra. Nello stesso momento in cui Dixon gira per andare ai box la BMW #25 prosegue nella sua linea, appoggiandosi sulla fiancata destra della Cadillac DPi #01. Sospensione anteriore destra danneggiata per Dixon, tre giri persi e vittoria sfumata nell’ultima fase di gara, così come a Daytona. Non è andata meglio per la Cadillac #31, ritiratasi a circa due ore dalla fine in seguito ad una gara ricca di problemi.

In classe LMP2 festaggia PR1/Mathiasen Motorsport, prima al traguardo con Ben Keating, Mikkel Jensen e Scott Huffaker. Dietro l’Oreca #52 ha concluso ERA Motorsport con la vettura #18, giunta a soli 2,5″ dalla squadra vincitrice. 3^ ed ultima posizione di classe raggiunta da United Autosport con l’Oreca #22. Purtroppo è finita in anticipo la gara di Tower Motorsport: Durante lo stint di Tim Buret, la LMP2 #8 ha perso aderenza in curva 1 e si è schiantata sul muro di gomme posto all’esterno capovolgendosi. Nonostante la violenza dell’impatto il pilota francese è uscito indenne dallo spaventoso incidente.

Tra le LMP3 la vittoria va a CORE Autosport con la Ligier #54 capace di battere nel finale le due vetture di Riley Motorsport (#91 – #74), arrivate in 2^ e 3^ posizione.

Finale al cardiopalma nella categoria GTLM, per la prima volta non dominata da Corvette. Incredibilmente la spunta Porsche con l’incredibile lavoro concretizzato da WeatherTech – Proton, scuderia sempre vicina alle più competitive C8.R e M8 GTE. L’occasione di portare a casa la 12 Ore di Sebring è arrivata a meno di dieci minuti dalla conclusione, quando la BMW #25 e la Corvette #3 sono arrivate al contatto in curva 7. Mathieu Jaminet è stato bravo ad evitare entrambe le auto, puntare la BMW rimasta in pista e passarla una volta uscita di traiettoria nelle curve “Le Mans”.

Porsche non festeggia solo in GTLM, bensì ottiene una splendida doppietta in classe GTD. Nella categoria riservata alle vetture GT3 la 911 #9 del Pfaff Motorsport (Laurens Vanthoor-Zacharie Robichon-Lars Kern) precede la gemella #19 del Wright Racing (Patrick Long-Jan Heylen-Trent Hindman) partita dal palo e giunta 2^ dopo qualche grattacapo dovuto alle due penalità drive through. Chiude il podio l’Aston Martin Vantage GT3 #23 dell’Heart of Racing Team, affidata a Ross Gunn, Ian James e Roman De Angelis.

A proposito di classe GTD bisogna citare l’episodio che ha garantito un finale acceso e coinvolgente alla 12 Ore di Sebring appena conclusa. A poco più di mezz’ora dalla bandiera a scacchi la Mercedes AMG GT3 del SunEnergy1 Racing perde la ruota posteriore destra in uscita dall’ultima curva, impattando prima sul muro esterno e poi su quello interno.

2021 TWELVE HOURS OF SEBRING | RISULTATI

Immagine in evidenza: ©2021 Michael Levitt

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